{"id":7,"date":"2023-06-06T14:45:32","date_gmt":"2023-06-06T12:45:32","guid":{"rendered":"http:\/\/80.211.238.222\/wwwbassedora\/wpcollegno\/?page_id=7"},"modified":"2024-04-29T19:09:54","modified_gmt":"2024-04-29T17:09:54","slug":"chi-siamo","status":"publish","type":"page","link":"http:\/\/80.211.238.222\/wwwbassedora\/wpcollegno\/index.php\/chi-siamo\/","title":{"rendered":"Storia"},"content":{"rendered":"\n

La storiografia ufficiale fa risalire la nascita di Collegno a duemila anni fa quando, in epoca romana, costituiva una tappa (mansio) per i viaggiatori diretti verso la Gallia, che avevano bisogno di strade sicure e luoghi di riposo durante il cammino. La fermata di Collegno era denominata Ad Quintum perch\u00e9 posta a cinque miglia da Augusta Taurinorum (Torino).<\/p>\n\n\n\n

Il primo nucleo di Collegno sorge nei pressi della Chiesa di San Massimo; dal 1000 in avanti, sotto il dominio di Casa Savoia, con la costruzione del Castello di Collegno, voluta da Umberto III nel 1171, si sviluppa l’attuale centro storico, delimitato da una cinta muraria, dove negli anni viene a svilupparsi gran parte della vita sociale ed economica.<\/p>\n\n\n\n

Nel 1641, una comunit\u00e0 di Padri Certosini, ordine religioso fondato da San Brunone nel 1084, si trasferisce, da un piccolo monastero di Avigliana, a Collegno, invitati da Maria Cristina di Francia, reggente di Casa Savoia, a custodire il Convento. Inizia cos\u00ec, nel 1648, la costruzione della Certosa.<\/p>\n\n\n\n

Collegno rimane sotto la dominazione francese dal 1798 al 1815 (epoca napoleonica), che porta in Italia i principi universali della Rivoluzione del 1789. Davanti al Castello di Collegno viene eretto l\u2019albero della Libert\u00e0: \u00e8 in quella occasione che, per la prima volta, Le Maire (il sindaco) parla di uguaglianza, libert\u00e0 e fratellanza.<\/p>\n\n\n\n

Con il Congresso di Vienna (1815), Vittorio Emanuele I torna in possesso delle terre dei Savoia e i Certosini rientrano nella Certosa fino al 1852, quando il complesso monastico della Certosa Reale diventa struttura manicomiale; nel 1926 vi \u00e8 ricoverato \u201cLo smemorato di Collegno\u201d\u2013 \u201cL\u2019uomo che smarr\u00ec se stesso\u201d. La vicenda dello \u201cSmemorato\u201d, conosciuto anche come il \u201ccaso Bruneri-Canella\u201d, ebbe rilievo internazionale e fu fonte d\u2019ispirazione letteraria per scrittori,registi e drammaturghi del Novecento, tra i quali Pirandello e Sciascia.<\/p>\n\n\n\n

Nel1977, anticipando la legge Basaglia del 1978 che decretava la chiusura delle strutture psichiatriche, viene abbattuto il muro di cinta del manicomio.<\/p>\n\n\n\n

Inseguito alla dismissione dell\u2019Ospedale Psichiatrico, la parte del complesso architettonico in stato di abbandono \u00e8 stata acquistata dalla Citt\u00e0, riqualificata e riconsegnata ai cittadini: la Lavanderia a Vapore \u00e8 oggi luogo di eccellenza regionale delle arti coreutiche, e i vecchi Padiglioni e le Ville sono sede di Uffici comunali, di un Liceo Scientifico, di corsi di laurea dell\u2019Universit\u00e0 di Torino.<\/p>\n\n\n\n

Sull\u2019asse di C.so Francia si trova ancora oggi il Villaggio Leumann, insediamento industriale tessile, e residenziale, realizzato agli inizi del Novecento dall\u2019imprenditore svizzero Napoleone Leumann, che affida la sua progettazione all\u2019architetto Pietro Fenoglio. Ma la dimensione sociale di Collegno si realizza ben prima, quando nel 1873 presso il Circolo sociale, attivo ancora oggi viene fondata la prima Societ\u00e0 di Mutuo Soccorso, per garantire ai soci assistenza medica e materiale in caso di infortuni sul lavoro e sempre presso il Circolo sociale nel 1889, nasce la Banda Musicale di Collegno composta da alcuni membri dell’Antica Societ\u00e0 Operaia Agricola. \u00c8 anche grazie alle risorse idriche (fiume Dora e Bealere) che Collegno, da vocazione agricola, diventa un centro industriale che conta 4491 abitanti. A quei tempi l\u2019acqua \u00e8 elemento fondamentale per il funzionamento dei macchinari, e grazie a essa gli insediamenti industriali sul territorio collegnese si moltiplicano: ne sono testimonianza il Cotonificio Valsusa e quello di Leumann, con la produzione del tessile; l\u2019azienda Chazalettes con la produzione di liquori, aromi e bevande; l\u2019azienda Bertolini con la produzione di spezie e preparati per la cucina; l\u2019azienda Maggiora, con la produzione dei dolciumi, e poi la Mandelli, con lo sviluppo dell\u2019industria meccanica e metalmeccanica, e le relative aziende dell\u2019indotto.
Cresce la popolazione: uomini e donne provenienti da svariate regioni d\u2019Italia,con diversi costumi di vita e tradizioni, si concentrano anche a Collegno, dove sorgono interi quartieri, nati per ospitare l\u2019accresciuta popolazione del capoluogo piemontese, frutto dello sviluppo industriale e della conseguente emigrazione dal Meridione.<\/p>\n\n\n\n

Il 4 novembre 2002, durante gli scavi per la realizzazione della metropolitana nell\u2019area dell\u2019attuale Campo Volo, furono ritrovati reperti archeologici di epoca Longobarda. Siamo di fronte a una delle pi\u00f9 importanti scoperte in Piemonte, e testimonia che i Longobardi si erano stanziati lungo il corso della Dora Riparia fra il VI e VII sec. d.C.
I corredi funerari, estratti dalle oltre settanta tombe, sono stati restaurati e oggi sono esposti presso il Museo di Antichit\u00e0 di Torino.<\/p>\n\n\n\n

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approfondimento storico<\/a><\/div>\n<\/div>\n\n\n\n
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archivio fotografico<\/a><\/div>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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